L’Italia conquista il primato in Europa per uso di robotica industriale.

I robot nella produzione industriale italiana.

L’Italia, già nel podio europeo per essere il secondo produttore di robot, aggiunge il traguardo quello di essere tra gli stati che più impiegano i robot industriali, segnando addirittura un incremento del 32% rispetto agli anni precedenti. Sesti nel mondo ma terzi in Europa per uso di robot industriali o di servizio (9% delle nostre imprese li utilizzano) dietro a Spagna (11%) e Finlandia e Danimarca (10%).

Sono le ultime statistiche Eurostat sull’automazione industriale nel 2018 a certificarlo. Ribadendo la posizione all’avanguardia dell’Italia dove le aziende con più di 10 dipendenti superano di gran lunga la media europea nell’impiego della robotica industriale.

I Paesi che invece risultano più indietro nella graduatoria sono Estonia, Grecia, Lituania, Ungheria e Romania (tutti al 3%), e infine Cipro, fanalino di coda con l’1%. 

I robot industriali sono quelli più comunemente utilizzati, in particolare per il settore manifatturiero (16%), mentre per i robot di servizio l’impiego è più frequente per la distribuzione e il commercio al dettaglio (4%).

Cresce l’innovazione industriale del nostro Paese e si afferma l’industria 4.0. Nel nuovo Rapporto “I.T.A.L.I.A. 2017” mediamente ogni anno la vendita di macchine è aumentata del 16% e in Itali la smart manufacturing vale il 10% di tutti gli investimenti industriali.

Robotica industriale nei diversi settori aziendali.

Generalmente l’uso di robot di servizio è più frequente per le attività legate alla logistica, al trasporto ed alle attività legate allo smaltimento dei rifiuti. 

In Italia, l’utilizzo di questo tipo di tecnologia è più frequente nella gestione dei magazzini o nell’assemblaggio.

Ben il 57% delle imprese italiane che impiegano robot di servizio lo fa per attività legate alla logistica (contro il 44% delle imprese europee); si raggiunge addirittura l’80% se si considerano solo le imprese di grandi dimensioni. Le statistiche osservano inoltre che, osservando l’insieme delle attività, la percentuale di aziende italiane di media e piccola grandezza, che nel 2018 hanno introdotto una percentuale di automazione scende invece sotto la media europea. Sottolineando come siano innovative le grandi imprese italiane.

Le industrie dell’automobilismo, elettronica ed elettrotecnica sono i principali utilizzatori dell’automazione, con una quota di mercato del 64%. Con la crescente digitalizzazione dell’industria, robotica e automazione diventeranno tecnologie chiave per le fabbriche intelligenti del futuro che affideranno la loro produzione al digitale.

Qual’è il futuro della robotica industriale italiana?

Fino ad oggi abbiamo concepito l’automazione industriale come un luogo in cui la collaborazione tra uomini e robot aveva la prevalenza. I robot odierni invece, sono molto più sofisticati ed efficienti del passato, grazie all’intelligenza artificiale, alla realtà aumentata, al cloud e all’internet of things (IoT), possono compiere un gran numero di operazioni in contemporanea, in maniera rapida ed autonoma. 

L’industria automatizzata, o smart manufacturing, potrebbe contribuire al prodotto interno globale con una cifra che oscilla tra i 10 e i 15 mila miliardi di dollari nei prossimi venti anni, (dati di General Electric). Potrebbe anche essere fondamentale per il Pil europeo con qualcosa come 2.200 miliardi nel 2030. Tant’è che in Italia il mercato nazionale ha già raggiunto il valore di 1,2 miliardi di euro facendo sperare risultati anche migliori di quello pronosticati.

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